giovedì 9 giugno 2011

SUBITO UNA FONDAZIONE PER ENZO DEL RE

Parte da Angelo Amoroso d’Aragona, autore del documentario con Enzo Del Re “Io e la mia sedia”, l’idea di far nascere una Fondazione per preservare la memoria storica del cantastorie anarchico di Mola di Bari, morto lunedì scorso. L’appello è rivolto in primo luogo ai familiari eredi ma anche ai “compagni” di strada. E non solo, perché è necessario coprire un grande vuoto ed occorre che tutti collaborino mettendosi in rete. L’appello perché chiunque abbia un documento, una fotografia, una registrazione audio, anche di bassa qualità, ne renda notizia e ne faccia patrimonio la Fondazione. “È stato incredibile scoprire quanto poco si sia conservato” dice Amoroso d’Aragona. “Lo so perché ho cercato, per oltre un anno, nei più grossi archivi d’Italia, come l’AAMOD o la Discoteca di Stato. Su Enzo non c’è nulla e dello spettacolo con Dario Fo solo quello spezzone che compare nel mio documentario. Ora occorre uno sforzo collettivo e autoprodotto. Si può da subito impegnare l’associazione dei RECIDIVI perché si inizi la catalogazione e il restauro dei repertori… recidivi, per l’appunto” scherza l’autore. Ieri, durante il funerale, questa voce ha raccolto i consensi di chi, come Annella Andriani (Nennella per Del Re) o Romolo Epifania, in questi anni ha già iniziato a pensare di ordinare e ricostruire la memoria dell’artista. “Devo molto alla loro collaborazione per il documentario” continua il regista “e ora m’impegnerò ancora di più ad una nuova edizione, forse anche più lunga, che contenga le interviste realizzate dopo la sua prima realizzazione per la Teca del Mediterraneo”. Amoroso d’Aragona ha infatti, dopo il documentario, continuato ad accompagnare ancora Del Re, per esempio a Sanremo per il Premio Tenco o da Piero Nissim in Toscana. Ha inoltre continuato a raccogliere repertori preziosi e intervistare testimoni importanti come Dario Fo, Pino Masi, Sergio Martin che fondò i Circoli Ottobre scoprendo gli Area o Pino Daniele. Una ricerca che ora continuerà nella stessa Mola di Bari e che è già iniziata ieri durante i funerali. 


Ne è un esempio la foto emersa dalle tasche di un amico di Enzo Del Re. Ci mostra il “cantaprotestautore” (un altro dei tanti lessici coniati da Del Re) appena tornato dalla Firenze dei primi movimenti situazionisti in Italia, come descritti nello stesso documentario da Antonio Infantino. Un Enzo Del Re del tutto inedito e difficile da immaginare, un documento che analizzato con cura ci da delle informazioni preziose, per esempio che la foto è stata scattata il 10 dicembre del 1967 da cui le considerazioni sull’incontro con Infantino a Firenze. Un lavoro che oltre ad avere uno sviluppo storico e documentale potrà dare un esito immediato alla stessa Fondazione e finanziarla. Si cerca quindi un Editore che sappia capirne il valore e rispettarne le condizioni. Ma soprattutto si promuoverà la nuova edizione di “Io e la mia sedia” nello stile di Del Re, ossia nella indipendenza e autoproduzione. “Per questo – continua il regista - si è scelto la strada del crowdfunding ossia del finanziamento di massa, dove ognuno potrà farsi produttore del documentario lasciando una somma anche piccola che magari gli darà diritto non solo a ricevere il DVD, una volta realizzato, ma anche ad essere citato nei titoli di coda come produttore dello stesso”. Auguri quindi all’impresa nel pieno stile di Del Re che vendeva le sue cassette al mercato, con la bancarella e si produceva da solo gli LP per venderli a mille lire.
il giorno giovedì 9 giugno 2011 alle ore 18.25

Annalisa Colucci l'associazione FRAMMENTI è a disposizione per il recupero del materiale fotografico, ma anche filmico e in generale come supporto all'iniziativa!
10 giugno alle ore 11.20
Recidivi Puglia-Basilicata benissimo; siete OGGETTI SMARRITI? Vi abbiamo taggato per questo...Servono archivisti, tecnologie per il restauro del magnetico (audio e video), scanner professionali per foto e documenti e tanto altro.
10 giugno alle ore 11.43
Annalisa Colucci http://www.youtube.com/wat​ch?v=GoLbNsVi0-w&feature=r​elated una giornalista interviene e parla di Enzo come di un patrimonio culturale e artistico da difendere e diffondere. Enzo è uno degli "oggetti smarriti" che abbiamo ritrovato e vogliamo riscoprire e valorizzare.
10 giugno alle ore 13.59


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