venerdì 3 febbraio 2012

FINALMENTE FIAP! CROWDFUNDING PARTIGIANO #040

La Fiap Valbormida ha organizzato mesi fa, mercoledì 2 novembre 2011, una cena sociale a Savona di sostegno finanziario al mio documentario: Temevano di non riuscire a raggiungere i 200 euro e invece ne hanno raggiunto ben 500!!!
Grazie amici partigiani libertari, liberali, azionisti e socialisti di Valbormida. Enzo sarebbe stato orgoglioso di questo contributo. Spero che altri seguano il vostro esempio!

Ricopio volentieri quanto hanno scritto sulla loro pagina web:
MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE 2011

Materiale per Una cena da Re per Enzo Del Re, serata per finanziare il documentario di Angelo Amoroso D'Aragona

Il superuomo da “Il banditore” 1974
C'è troppa gente in giro
piena di nostalgia
che vive nel passato
e mette bombe dove vuole.
C'è troppa gente in giro
che è malata in testa
perché dentro la testa
nutre quel verme che si chiama "Io".
Prima di tutti "Io"
innanzitutto
soltanto "Io"
il superuomo e niente più.
C'è troppa gente in giro
che non sorride mai
perché se ti sorride
perde l'autorità.
C'è troppa gente in giro
che sfrutta in ogni modo
e la sopraffazione
la chiama libertà.

La F.I.A.P. Valbormida Nicola Panevino è felice di avere organizzato questa serata per rendere omaggio al cantastorie antifascista Enzo Del Re. La canzone “Il superuomo” e lo spettacolo teatrale con la compagnia Nuova Scena “La dimensione del nero” (di cui abbiamo una copia esposta grazie alla gentilezza dell’amico Ugo Tombesi) rappresentano due importanti pagine di antifascismo nella cultura italiana. Gli anni in cui vengono create queste opere sono quelli dell’eversione di estrema destra, delle bombe nelle piazze e sotto i treni che purtroppo hanno colpito anche Savona. Era chiaro, negli anni ‘70 come oggi, quanto fosse pericoloso non solo il rimpianto per il ventennio ma anche il tentativo di riproporre in versione aggiornata quel genere di autoritarismo. E’ denunciata quindi in tempo diretto la cosiddetta strategia della tensione ottenuta con atti violenti stabiliti a tavolino per giustificare reazioni autoritarie della politica e delle forze dell’ordine. Inoltre, in maniera quasi preveggente, viene criticato il modo in cui, anche in regimi democratici evoluti, vengono camuffate da libertà sopraffazioni e sfruttamenti. Ma Enzo sembra ricondurre principalmente il fascismo ad una questione personale, ad una categoria del pensiero: la tendenza a imporsi sugli altri. Non occorre solo opporsi al fascismo in sé ma al fascismo dentro di noi, a ciò che ci porta ad anteporre il nostro ego al bene comune. Ecco quindi che ci scusiamo se insieme al disinteressato impegno nel finanziamento di un documentario su Enzo che renda giustizia alla sua arte, c’è in noi l’orgoglio di chi è egoisticamente soddisfatto di partecipare ad una cosa importante. Invitiamo infine tutti a passare una bella serata e a divertirsi perché “C'è troppa gente in giro/che non sorride mai/perché se ti sorride/perde l'autorità”.


Chi era Enzo Del Re?

Enzo Del Re era un cantastorie pugliese di Mola di Bari. Trasferitosi a Firenze è tra gli angeli del fango durante l’alluvione e conosce il collega Antonio Infantino. Incide per lui le ritmiche del suo primo album e entra nella compagnia di Dario Fo. Con Nuova Scena partecipa a sei spettacoli teatrali e collabora ai rispettivi LP. Nel 1973 e nel 1974 pubblica i suoi album “Maul” (in dialetto molese dedicato al suo paese di origine) e “Il Banditore” (suo capolavoro e disco simbolo). A quel punto si ritira per decenni a Mola fino alla sua recente riscoperta dovuta principalmente al film “Lavorare con lentezza” di Guido Chiesa, all’esibizione al concerto del primo maggio con Vinicio Capossela e alla partecipazione al premio Tenco. Enzo è stato una delle figure più radicali della musica italiana: incideva, stampava e distribuiva i propri LP in proprio, in completa autoproduzione. Si faceva pagare a spettacolo con il minimo sindacale di un metalmeccanico e suonava gratuitamente nelle fabbriche e nelle università. Non iscritto alla SIAE non percepiva diritti d’autore nemmeno quando Radio Alice ha iniziato ad utilizzare quotidianamente la sua canzone più celebre “Lavorare con lentezza” come sigla di apertura delle trasmissioni. Non suonava strumenti propri ma sedie e valigie per protesta contro la pena di morte per sedia elettrica e la migrazione: grazie a questa scelta poteva fare a meno della costosa e ingombrante strumentazione dei suoi colleghi. Infine non utilizzava mezzi di trasporto a motore di natura privata: si recava ai concerti a piedi, in bicicletta o su mezzi pubblici. Personaggio dalla coerenza ferrea, ha anticipato con la sua critica alla modernità e alla tecnologia, alla fretta e alla fatica la filosofia della decrescita. Negli ultimi anni stanco, malato e sconsolato decide di chiedere il compenso, ben più ingente del suo, della più importante cantastorie italiana: Giovanna Marini. Per questa ragione si è esibito dal vivo solo raramente, grazie ai pochi amici e colleghi che credevano nella sua opera. Ma la sua provocazione serve più che mai a capire quanto sia assurdo e contraddittorio il mondo dello spettacolo.

Cos’è la F.I.A.P?
La F.I.A.P. Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane, nata nel 1949, raccoglie tutte le forze laiche, socialiste, liberali e libertarie. Ha come punto di riferimento principale la formazione partigiana Giustizia e Libertà, che a guerra finita aveva dato vita al Partito d’Azione. Ma vede confluire anche esponenti delle Brigate Matteotti (Partito Socialista e Partito Socialdemocratico), delle Brigate Mazzini (Partito Repubblicano e Partito Liberale), e delle formazioni anarchiche e libertarie (come la Bruzzi Malatesta). Il comune denominatore, oltre naturalmente all’antifascismo, è l’elemento libertario e antistalinista.

Gli In Vivo Veritas
In Vivo Veritas non hanno bisogno di presentazione. Sono un gruppo folk tra i più noti della provincia ma la loro musica ha ormai travalicato i confini regionali e nazionali. Il loro repertorio spazia da brani propri e canzoni della tradizione popolare, e le loro sonorità si muovono dalla pizzica alla musica irlandese. Amici della F.I.A.P. fin dalla nostra nascita hanno partecipato alla festa del primo maggio scorso a Carcare, organizzata grazie all’impegno dell’Anpi della nostra zona. Sono autori di una canzone che ci tocca particolarmente: Panevino. Il brano, che consideriamo il nostro “inno” è infatti dedicato a Nicola Panevino, il partigiano a cui abbiamo dedicato la nostra associazione. Pensiamo già con loro e con altri amici musicisti ad altri progetti: da un tributo musicale ad Enzo Del Re ad una serata con Pino Masi, cantastorie pisano, che siamo certi otterrà lo stesso entusiasmo.

Alex Raso
Le opere d’arte esposte invece sono di un altro amico che non ha bisogno di introduzioni. Alex Raso musicista, grafico, libraio e agitatore culturale è principalmente un artista. Sue sono le “America lattina” che ricordano il miglior Mario Schifano, suoi i dipinti di Enzo Del Re e Sandro Pertini realizzati grazie ad una tecnica particolare con inchiostro e lamette da barba. Sua poi l’opera in legno, eletta a nostro simbolo, che denuncia, con “humour nero”, il dramma dei campi di sterminio. Speriamo presto di poter organizzare una mostra più organica del nostro amico in cui possa emergere il lato più divertito, surreale e irriverente grazie ai suoi “giochi di parole tridimensionali” figli della tradizione che da Man Ray e Marcel Duchamp arriva in Italia fino a Pino Pascali e Alighiero Boetti tramite l’esperienza neodadista e fluxus.

Luca Bazzano e Giacomo Checcucci